Dopo il successo di una sesta edizione a tema “Ambienti: digitali, ecologici, sociali”, è il momento di pensare al futuro per Modena Smart Life: l’edizione 2022 ruoterà attorno all’umanesimo 5.0. Il festival della cultura digitale fa di Modena uno dei capoluoghi italiani più attivi nella sensibilizzazione della cittadinanza, delle imprese e delle istituzioni a proposito della digitalizzazione. Un primato da non sottovalutare, dato che il digitale ha trasformato e trasformerà sempre più le nostre vite.

Ogni anno dal 2016 il festival porta perciò su tutto il territorio iniziative, installazioni e conferenze a tema, per diffondere la consapevolezza dell’impatto che le nuove tecnologie hanno in tutti i campi d’azione umani. E naturalmente ha anche una versione digitale, trasmettendo in diretta streaming la maggior parte degli appuntamenti, su sito, canali social e, dal 2021, anche via Radio FSC. A conclusione della sesta edizione, dopo decine di appuntamenti e centinaia di relatori, l’assessora alla Smart City Ludovica Carla Ferrari e il presidente della Fondazione Collegio San Carlo Giuliano Albarani hanno anticipato l’argomento di Modena Smart Life 2022, dimostrando di saper interpretare lucidamente le derive della digitalizzazione.

 

Cos’è l’Umanesimo 5.0?

Annunciando il tema di Modena Smart Life 2022, Giuliano Albarani ha precisato che ci si chiederà «quale spazio rimane all’Umano in un mondo in cui sempre di più si vive la convergenza tra spazio fisico e spazio digitale». È proprio questo il punto di partenza dell’umanesimo 5.0: la creazione di un essere umano nuovo in un mondo fortemente compenetrato dal digitale. Le nuove tecnologie digitali, infatti non sono più solamente un accessorio, per quanto utile e sofisticato: sono una porta verso un nuovo mondo, fatto di quegli “Ambienti” compenetrati che hanno costituito il perno del festival 2021.

Un nuovo Rinascimento ci si prospetta davanti, «un umanesimo digitale che vede l’uomo servirsi delle tecnologie senza farsi assorbire da esse». Questa è la vera sfida: mettere l’innovazione al servizio dell’essere umano, far sì che il progresso tecnologico funga da motore per un progresso sociale inclusivo. «Molto spesso si parte dal presupposto per cui il potenziamento delle tecnologie digitali, sul piano della velocità operativa e rispetto ai sempre più numerosi campi di applicazione, finirà per annullare o addirittura annichilire la componente umana. È però abbastanza evidente – aggiunge Albarani – che il futuro che si prospetta, se saremo in grado di mettere in campo le necessarie strategie formative, sarà caratterizzato, all’opposto, da un rafforzamento della componente umana, con le sue competenze e le sue capacità di scelta, nell’interazione con le reti, gli algoritmi, i dati. Si tratta quindi di capire non se serve un umanesimo per la società digitale, ma quale umanesimo serva e di quali elementi esso debba essere costituito».

 

Da Modena Smart Life a Modena Smart City

Modena Smart Life è solo una delle componenti che contribuiscono a rendere Modena una capofila delle smart cities italiane. Da anni la città sta investendo in progetti che aumentano l’intelligenza del territorio per incrementarne la qualità della vita e la crescita economica sostenibile. E dopo il settennio di progetti 2014-2020 anticipati dall’Agenda Digitale Locale, è ora di rinnovare i buoni propositi con un ulteriore serie di interventi al passo con i tempi.

Modena Smart City è, infatti, la strategia con cui Modena mira a riconfermarsi e a migliorarsi come città intelligente su tutti i fronti, con l’obiettivo di creare una smart community in grado di beneficiare dei vantaggi conferiti dal digitale. E il Piano Digitale 2020 indica i 4 assi strategici su cui operare:

  • infrastrutture e connettività. Alla base della digitalizzazione di una città deve esserci una buona connettività. Modena estenderà la BUL (Banda Ultra Larga) pubblica e la rete Modena Wi-Fi, nonché la MAN (Metropolitan Area Network) in fibra ottica, che al momento collega già le sedi pubbliche, 4 aree produttive, 10 istituti scolastici con 37 plessi e diverse frazioni.
  • Servizi online e semplificazione. Sul fronte della Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese possono comunicare online con il Comune, attivo via mail, sui social, con monitor informativi in giro per la città e con piattaforme online dedicate. Il Comune, inoltre, aderisce a PagoPA, al progetto IO e consente di accedere a un Fascicolo Comunale Elettronico tramite SPID.
  • Cultura e cittadinanza digitale. I progetti su questo fronte sono numerosi, dentro e fuori dalle scuole. A scuola gli studenti possono misurarsi con CodeItMakeIt, Il Pinguino tra i banchi, Internet Sicuro, Ragazze digitali, CoderDjo e i laboratori Making Labs. Mentre la cittadinanza può approfittare di Pane & Internet e Internet 101, della Palestra digitale e del Laboratorio Aperto.
  • Progetti speciali. Il Data Center – Modena Innovation Hub sarà il cardine dell’asse infrastrutturale, il vero e proprio cuore tecnologico della città e migliorerà l’efficienza e la sicurezza dell’ICT locale. Il data center è anche il punto di riferimento per due esperienze altrettanto innovative: è sede della Cyber Security Academy, che fa ricerca per la sicurezza informatica, e sorge al centro del MASA (Modena automotive smart area), un’area di un chilometro quadrato in cui si sperimentano veicoli a guida autonoma.
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