La riduzione dei rifiuti alla fonte non solo riduce al minimo l’impatto del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti, ma migliora anche l’uso efficiente delle materie prime. Tuttavia, nonostante la crescente enfasi sulla prevenzione, i rifiuti aumentano ogni anno a ritmi preoccupanti. Lo smaltimento in discarica e l’incenerimento, in luogo del riciclaggio, sono infatti ancora le pratiche predominanti nella loro gestione. Inoltre, i rifiuti spesso sfuggono tutt’oggi al controllo o eludono rigide normative attraverso il movimento transfrontaliero attraverso i paesi europei o dall’Europa ai paesi in via di sviluppo. Come affrontare il problema in modo strategico e compartecipato? Seguendo la regola delle tre R: riduci, riutilizza, ricicla.

 

La gestione dei rifiuti in Europa

La quantità in rapido aumento di rifiuti prodotti nei paesi dell’Unione Europea è una delle principali preoccupazioni nell’ambito della tutela ambientale. Si stima infatti che l’Europa produca ogni anno oltre 250 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e più di 850 milioni di rifiuti industriali, con un tasso medio annuo di aumento del 3%. L’attuale capacità di smaltimento e trattamento non è sufficiente per far fronte alla crescita prevista. Ulteriori vincoli a una gestione puntuale e sicura dei rifiuti derivano dal fatto che quantità sempre più grandi di prodotti di scarto contengono sostanze tossiche. Rifiuti che rappresentano a maggior ragione una minaccia per l’ambiente e la salute umana. I problemi correlati al trattamento dei rifiuti in Europa diventano evidenti quando vengono esaminati gli impatti ambientali delle pratiche di gestione.

Il conferimento dei rifiuti in discarica, che è la principale via di smaltimento, se non adeguatamente gestito, può causare la contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. Le discariche occupano inoltre uno spazio considerevole con impatti significativi sull’uso del suolo e sul paesaggio. L’incenerimento dei rifiuti, se non opportunamente regolamentato, comporta l’emissione di sostanze tossiche nell’atmosfera e la produzione di grandi quantità di ceneri contaminate. Il riciclaggio implica il minor carico di emissioni e consente di risparmiare materiali, ma comporta una cernita e un trattamento impegnativi, durante i quali gli inquinanti presenti nei rifiuti possono comunque essere trasferiti nell’ambiente o incorporati in nuovi prodotti.

Ecco perché per mantenere quanti più rifiuti – o, meglio, potenziali materie prime – fuori dalle discariche ma anche lontane dagli ecosistemi naturali è importante che ognuno faccia la propria parte, pubbliche amministrazioni, aziende e cittadini. A guidare le nostre azioni in tal senso ci pensa il mantra delle tre R:

  • Ridurre la quantità di rifiuti che produciamo
  • Riutilizzare oggetti che altrimenti verrebbero buttati
  • Riciclare oggetti vecchi e inutilizzati trasformandoli direttamente in qualcosa di nuovo o in una materia prima seconda

 

Ridurre i rifiuti

Per poter gestire in modo sostenibile i rifiuti bisogna innanzitutto produrne meno, facendo scelte più consapevoli al momento dell’acquisto di qualunque oggetto. Ridurre la mole di rifiuti significa infatti contenere il problema del loro smaltimento alla fonte e facilitare qualunque ulteriore destinazione, sia essa il riutilizzo, il riciclo, la distruzione o il conferimento in discarica.

Porta sacchetti riutilizzabili da casa per fare la spesa, evita di acquistare oggetti e cibi con imballaggi inutili o non riutilizzabili, utilizza una borraccia o una brocca per l’acqua invece di comprare bottiglie di plastica, acquista oggetti e vestiti di seconda mano, non stampare mail e documenti in ufficio… In questo modo, aiuterai a prevenire l’inquinamento ambientale, alleggerirai il lavoro di chi deve gestire i rifiuti, limiterai la quantità di rifiuti che vanno in discarica e risparmierai denaro.

 

Riutilizzare

Il riutilizzo consiste nel recupero di oggetti vecchi o inutili, che altrimenti verrebbero buttati, per destinarli a un nuovo utilizzo o per regalarli a chi invece ne farebbe uso. È un trattamento ideale per i potenziali rifiuti perché in genere richiede un minimo impiego di risorse ed energia. Regala i vestiti che non metti più o utilizzali per i lavori domestici o in giardino, dona i giocattoli o i dvd che non ti interessano, trasforma un vasetto di vetro in un bicchiere o in un portapenne, utilizza un vecchio spazzolino per le pulizie in casa… oppure porta tutti gli oggetti che non usi più a un mercatino dell’usato: qualcuno a cui interessano li acquisterà a basso prezzo e guadagnerai anche qualcosa.

 

Riciclare invece di buttare

Al confine tra riutilizzo e riciclo c’è l’upcycling, ovvero il recupero di un oggetto che viene trasformato per essere utilizzato in altro modo. Si tratta di un riciclo creativo che intacca solo parzialmente la fisicità dell’oggetto in questione, come nel caso di una vecchia porta trasformata in un tavolo. Il passaggio successivo è il riciclo vero e proprio, cioè la trasformazione dei materiali di scarto in nuovi prodotti, con l’obiettivo di diminuire l’utilizzo di risorse vergini.

È possibile farlo a casa propria con alcuni oggetti e materiali, ma in genere i rifiuti vengono destinati a impianti specializzati, che trattano ogni tipologia di rifiuto e di materiale per destinarli a nuova vita. Perché ciò possa avvenire, è fondamentale curare attentamente la raccolta differenziata a casa propria, secondo le regole di ogni comune.

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