Chi avrebbe mai pensato solo qualche anno fa che oggi avremmo avuto la possibilità di vivere una vita digitale con tanto di case e terreni virtuali? Nell’era del metaverso, infatti, accanto al mondo reale ne sta prendendo forma uno digitale che ha innanzitutto bisogno di spazi in cui ambientare la nuova quotidianità che ci attende. Ecco perché laggiù il mercato immobiliare è in fermento, anche se per accedervi non dovremo nemmeno spostarci da casa nostra.

 

Il mercato immobiliare nel metaverso

Se è vero che la vita nel metaverso è una gemella di quella fisica, non sorprende che gli investimenti nel real (o virtual?) estate si stiano già moltiplicando. Accadrebbe esattamente lo stesso se nel mondo reale emergesse un nuovo continente dall’oceano. La compravendita di terreni e immobili – il cosiddetto mattone – è infatti uno dei modi più antichi e incrollabili di fare soldi e di comunicare agli altri la nostra presenza.

Ecco perché superstar e grandi aziende hanno già messo in conto di traslocare nel metaverso un giorno, acquistando lotti di terra e costruendo edifici. Il 2021 si è chiuso a 500 milioni di dollari di vendite, ma il 2022 andrà ben oltre, considerando che solo a gennaio i 4 mondi virtuali più quotati (Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium) hanno registrato vendite per 85 milioni. Secondo BrandEssence Market Research, il tasso di crescita annuo del mercato nei prossimi 6 anni sarà del 31%, guidato soprattutto dai grandi business internazionali.

Il mattone virtuale, al momento, è comunque molto più volatile di quello reale. Il suo valore è infatti strettamente correlato a quello instabile delle criptovalute. Se 5 anni fa, all’apertura in sordina delle compravendite di Decentraland, qualcuno avesse voluto acquistare un bell’appezzamento di terra virtuale, l’avrebbe pagato l’equivalente di poche decine di dollari. Oggi i prezzi partono da 12 o 13mila dollari e salgono vertiginosamente per i grandi terreni destinati a edifici pubblici. Ma il vero boom ci sarà probabilmente quando anche il mondo digitale sarà stato interamente colonizzato.

Intanto, c’è chi, per assicurarsi una certa resilienza in caso di perdita di valore di alcune aree o mondi, sta già diversificando gli investimenti su più piattaforme. Per esempio, Republic Realm, che a novembre 2021 ha concluso l’acquisto più ingente registrato finora, da 4,3 milioni di dollari. Sembra insomma di essere tornati all’espansione urbanistica settecentesca, quando ancora non si poteva prevedere il futuro delle città né tanto meno il loro trasferimento in un mondo parallelo digitale.

 

Come e perché acquistare immobili nel metaverso

Il metaverso non è un videogioco, è vita vera. E come tale ha bisogno di spazi in cui ospitare attività di ogni genere, che promettono di essere più immersive di quelle reali. Chi amasse il rischio, avesse qualche migliaio di euro da investire e avesse perso il treno dei Bitcoin o degli NFT, potrebbe perciò essere ancora in tempo per fare grandi affari.

Esattamente come accade nella realtà, ci sono tre ragioni per le quali vale la pena comprare una proprietà nel metaverso:

  • viverci, riempiendo casa di ricordi e amici
  • dare vita a un business che offra esperienze, servizi o prodotti virtuali
  • investire e guadagnarci, con tutti i rischi che ciò comporta, dato che non si ha la certezza che il valore degli immobili e dei terreni cresca. La speranza è che presto tutti vogliano riversarsi nel metaverso e che perciò il valore degli immobili si impenni, ma nel frattempo c’è già chi ha iniziato ad affittarli.

L’acquisto di terreni nel metaverso viene solitamente effettuato tramite criptovalute – per esempio SAND per The Sandbox o MANA per Decentraland. Queste due piattaforme sono tra le più quotate al momento, perché dispongono di infrastrutture consolidate e soprattutto ospitano già proprietari e inquilini famosi, tra celebrità e società. Ogni piattaforma ha un database di proprietà disponibili: le vendite vengono registrate tramite NFT inviati ai proprietari, che perciò dovranno dotarsi anche di un portafoglio digitale in cui conservarli. Come nel mondo reale, esistono però anche rivenditori, agenti immobiliari decentralizzati che consentono ai venditori di mostrare le loro proprietà e agli acquirenti di negoziare.

Un aspetto che invece distingue il mercato immobiliare fisico da quello virtuale – e che costituisce un alto fattore di rischio – è la deregolamentazione di quest’ultimo. Se l’acquirente dovesse rimanere vittima di un raggiro, il truffatore sarebbe praticamente impossibile da individuare e i canali per la restituzione del denaro non sono ancora stati sviluppati.

 

Aprono i concorsi per gli specialisti dell’edilizia virtuale

Sì, ma chi costruisce nel metaverso? Architetti, designer e sviluppatori specializzati in edilizia digitale. Si tratta di professionisti già molto ricercati e per quali qualcuno ha già aperto concorsi di progettazione infrastrutturale virtuale. Per esempio, Renovi con “Next Top Metaverse Build”, che mette in palio 50mila dollari in token RNVI, un appezzamento di terra su Decentraland, 25mila token SAND e altri benefit.

Il digitale è naturalmente già utilizzato da ingegneri e architetti per creare progetti da mostrare in anticipo ai clienti e da mettere a punto nei minimi dettagli la struttura prima di posare la prima pietra. Non si tratta solo di programmi di design, ma di veri e propri gestionali, come il BIM (Building Information Modeling), che promette di efficientare l’intera vita dell’edificio. Tuttavia, un conto è progettare in digitale per poi costruire nel mondo reale, un altro è rimanere nel mondo virtuale: un orizzonte ancora da esplorare.

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