La sicurezza è la prima necessità umana che emerge dopo il soddisfacimento dei bisogni fisiologici, come mangiare e dormire. Ecco perché al maturare delle tecnologie più moderne – e in particolare di quelle basate sull’Internet of Things – non può non crescere anche la sofisticatezza dei sistemi antintrusione intelligenti. Ma come sono cambiati e come cambieranno gli impianti di sicurezza nell’era della digitalizzazione? La fiera Sicurezza 2021, con 380 espositori e oltre 200 prodotti da 27 paesi, ha dato una risposta alla domanda, presentando i più innovativi sistemi antintrusione di sempre.

Non è un caso che l’edizione 2021 della fiera leader del settore in Italia abbia avuto luogo a Rho Fiera in concomitanza con Smart Building Expo 2021. L’accostamento tra le soluzioni intelligenti legate all’uno e all’altro campo ha evidenziato la loro interconnessione. Nel facilitare la gestione di ogni aspetto di un edificio e nel migliorare il suo comfort, la domotica e la building automation non possono infatti fare a meno di sistemi di sicurezza intelligenti, connessi e integrati.

 

Sistemi antintrusione intelligenti

La fiera Sicurezza 2021 ha così regalato una fotografia dello stato di innovazione del settore, che, in relazione agli edifici, dipende tanto dalla scelta dei materiali, dei serramenti e dell’involucro quanto – e soprattutto – dalla scelta degli impianti e dei sistemi domotici e di building automation. Ne è emerso che le funzioni chiave dei sistemi antintrusione del futuro dipendono dalla capacità di leggere in modo sempre più preciso i dati a disposizione, monitorando gli spazi, di interpretarli correttamente e di comunicarli in tempo reale a chi ne ha il controllo, ovunque si trovi.

I sistemi più moderni sono wireless, connessi al wi-fi o alla rete telefonica. Non richiedono dunque cablaggi e ingenti opere murarie per essere installati e possono anche essere spostati facilmente tra ambienti o tra strutture diverse. Una rete internet veloce e costante è indispensabile per il loro corretto funzionamento, dato che gli antifurti connessi operano senza sosta rilevando, interpretando e comunicando dati. Per farlo, si basano in genere su tre componenti:

  • i sensori di movimento o termici interni, esterni o perimetrali
  • le telecamere per il monitoraggio visivo degli spazi
  • una centralina di controllo che processi i dati ricevuti e permetta al sistema di interagire con i proprietari anche da remoto

La centralina, in particolare, è il cervello del sistema ed è in genere collocata all’ingresso della struttura da monitorare, sia essa un’abitazione privata, un ufficio, una fabbrica o qualunque edificio. Alimentata dalla corrente elettrica, deve però possedere anche una batteria di riserva, che in caso di blackout le consente di continuare a funzionare. L’interfaccia di cui è solitamente dotata è il supporto che permette ai responsabili di interagire con il sistema, attivandolo, disattivandolo o programmandolo a partire da una tastiera alfanumerica o attraverso autenticazione biometrica.

Le stesse operazioni possono essere compiute da remoto tramite smartphone o un tablet, che consentono anche di visualizzare in tempo reale le immagini trasmesse dalle telecamere.

 

Qualche esempio di antifurto intelligente

Sicurezza 2021 ha perciò presentato le novità tecnologiche del mercato in tutti i comparti: videosorveglianza, intrusione, building automation, controllo accessi e cybersecurity. Con un’attenzione particolare alla sostenibilità energetica e, naturalmente, alla digitalizzazione, i due pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), spesso oggetto di strategie e iniziative congiunte.

Una soluzione particolarmente rappresentativa delle vette della home&building security è la centrale antintrusione di Sunell. Sunsecurity presenta infatti 7 soluzioni, soddisfacendo la richiesta del mercato di una maggiore integrazione: video-verifica, analisi dei video, lettura delle targhe delle auto, allarmi termici, termoscanner, controllo degli accessi e home&building automation. Il punto di forza maggiore è la videosorveglianza, grazie alla possibilità della centralina di controllo di ricevere e processare i dati inviati da tutte le telecamere e i sensori in maniera integrata.

Ma esistono anche antifurti specifici per spazi industriali, gdo e retail, come Proxima, la centrale di El.Mo. Questa sfrutta la tecnologia D-Pulse per mettere in comunicazione videosorveglianza e cervello del sistema, consente il monitoraggio di luoghi sensibili abbattendo i costi e sfrutta un protocollo che potenzia la velocità e la sicurezza delle comunicazioni.

Focalizzandosi sui sensori, Synapses di Cias Elettronica sfrutta algoritmi di deep-learning per la video-analisi grazie ai quali riesce a distinguere i soggetti inquadrati. Invia così informazioni ai sensori per spingerli a modificare le loro soglie di rilevazione in base al soggetto. Una modalità innovativa per ridurre il rischio di errore e aumentare contemporaneamente la precisione nella protezione perimetrale.

Ma cosa accade in caso di emergenza? Gli apparecchi audio over IP di Ermes – citofoni, interfoni, unità per SoS e diffusione sonora – utilizzano tecniche VoIP per permettere di sviluppare impianti anche in grandi aree. I prodotti IP eliminano cioè il problema della distanza e non richiedono reti aggiuntive per la connessione dei dispositivi perché sfruttano quelle esistenti collegandosi grazie alla comunicazione P2P.

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