In cima alle caratteristiche di una smart home, di uno smart building e, alla lunga, di una smart city, c’è il controllo da remoto delle tecnologie. Tra queste, gli impianti occupano un posto di rilievo per la loro capacità di rendere vivibile un edificio. Ma sono anche particolarmente dispendiosi in termini di energia e costi, anche perché difficili da sorvegliare e programmare. La telegestione degli impianti risolve completamente questo problema, permettendo di tenere sotto maggiore controllo i consumi, con vantaggi per tutti.

Non per niente il valore dei sistemi IoT di telegestione degli impianti, e in particolare degli HVACR (Heating, Ventilation, Air Conditioning, Refrigeration), è in forte crescita. Nel 2020 ammontava a 14,8 miliardi di dollari, ma, secondo Markets and markets, è destinato a crescere del 10,5% all’anno, fino a raggiungere i 24,4 miliardi nel 2025. Tutto ciò nonostante l’impatto negativo del Covid-19, che ha contratto il mercato causando difficoltà nella supply chain. A spingere l’adozione di queste soluzioni, oltre le concrete possibilità di risparmio, è soprattutto la questione climatica, che non può prescindere dall’efficientamento degli impianti.

 

Cos’è la telegestione degli impianti

L’applicazione dell’IoT (Internet of Things) al settore delle utenze mette al centro del servizio il cliente e le sue necessità. La telegestione degli impianti permette infatti di avere pieno controllo, in tempo reale, di tutti i consumi e dello stato di salute di qualunque apparecchio (HVAC, luce, acqua, allarmi,…). In concreto, ciò significa che il gestore potrà regolare, programmare e monitorare gli impianti di sua competenza in modo centralizzato, dal computer, dal tablet o persino dallo smartphone. Ma anche che gli impianti stessi saranno in grado di autoregolarsi, semplificando ulteriormente la loro gestione.

Come? Grazie all’alleanza di intelligenza artificiale e sensoristica ambientale, nonché alla capacità delle macchine di comunicare tra loro e alla possibilità di conservare dati nel cloud. Per esempio, utilizzando sensori di movimento si possono rilevare la presenza o l’assenza di persone nella stanza e nell’edificio, regolando di conseguenza gli impianti HVAC o le luci oppure inviando una notifica al responsabile. Gli automatismi si basano inoltre sulla capacità delle tecnologie AI di imparare le abitudini degli utenti per massimizzare il comfort ambientale. Queste nuove tecnologie prosperano in un ambiente interconnesso, in cui gli impianti possono comunicare scambiando informazioni tra loro, con gli utenti e con gli specialisti.

 

I vantaggi della telegestione

L’IoT e la connettività M2M (machine-to-machine) permettono perciò di coordinare qualunque genere di sistema impiantistico, da quelli domestici o condominiali a quelli industriali a quelli ospedalieri. L’efficientamento che ne deriva ha una ricaduta positiva su tutti gli attori che gravitano intorno agli impianti e che subiscono il loro impatto. Innanzitutto, agli utenti, che possono approfittare dei seguenti vantaggi:

  • risparmio sui costi di utilizzo. L’automatizzazione degli impianti e la possibilità di regolarli e monitorarli facilmente concorrono alla riduzione dei consumi e dei conseguenti costi in bolletta.
  • Diminuzione dei costi di gestione e manutenzione. Più gli impianti sono autonomi meno sarà necessaria la presenza fissa di uno specialista che li manovri. Inoltre, il monitoraggio continuo del loro stato di salute consente la cosiddetta manutenzione predittiva, che anticipa i guasti e consente di individuare con più precisione le problematiche.
  • Aumento del comfort degli ambienti. La facilità di programmazione degli impianti e, ancor più, la loro capacità di autoregolarsi in base alle condizioni ambientali e alle preferenze di chi li frequenta migliorano la vivibilità degli edifici.

D’altro canto, la telegestione degli impianti facilita anche l’intervento di tecnici e specialisti, che sfruttano la loro digitalizzazione per agire con più precisione e consapevolezza in caso di necessità. Infine, l’ambiente, che beneficia del risparmio di energia impiegata per il loro funzionamento. Con apparecchi più efficienti dal punto di vista energetico saranno necessarie meno risorse e si produrrà meno anidride carbonica.

 

Le sfide future

L’adozione di tecnologie più efficienti per ridurre l’impatto degli impianti sull’ambiente è una misura ormai indispensabile e la telegestione è una loro componente chiave. Tuttavia, esistono diversi fattori, al di là delle difficoltà momentanee provocate dal Covid, che ne limitano ancora la diffusione:

  • è ancora ridotta la consapevolezza degli utenti e degli specialisti rispetto ai suoi reali benefici in termini ambientali ed economici.
  • C’è poca disponibilità a sostenere un investimento iniziale maggiore per dotarsene, anche se, a lungo termine, garantiscono un grande risparmio.
  • Spesso nelle aziende stesse mancano le competenze tecniche adatte a installare impianti davvero efficienti, senza contare la mancanza di consapevolezza degli specialisti rispetto agli standard da rispettare.
  • Questo genere di tecnologie si deve appoggiare a una rete internet veloce, potente e stabile, la cui presenza non è garantita ovunque, nemmeno nei paesi più sviluppati.
  • La diffusione dell’IoT è naturalmente ancora irregolare nel mondo, complicando gli sforzi di combattere con un approccio comune il cambiamento climatico.

Gli incentivi governativi, sia per gli utenti che per le imprese, e l’attivazione di standard e regolamenti specifici saranno due passaggi essenziali per accelerare l’adozione di questi sistemi.

 

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