Tra i temi più controversi in edilizia sostenibile c’è il ruolo del cappotto termico rispetto all’umidità interna: la aumenta o la diminuisce? C’è chi assicura che un buon isolamento non possa che inibirla, scongiurando la possibilità che si formino muffe dannose per l’estetica della casa e per la salute degli abitanti. Eppure in qualche caso chi ha installato il cappotto termico ha visto comparire poco dopo macchie di umidità in determinate aree della casa. Dove sta la verità?

 

Cos’è un cappotto termico?

Innanzitutto, è bene fare chiarezza sul concetto di cappotto termico, che consiste in una tipologia ben precisa di isolamento termico e può presentare diverse varianti. Il termine “cappotto” è una giusta metafora per rendere l’idea del ruolo di questo genere di isolamento, perché consiste in un vero e proprio involucro isolante a più strati che abbraccia l’intero edificio. È infatti formato dai muri portanti, cui viene ancorato, da uno o più strati di materiali isolanti e dalla finitura esterna.

Non tutti i cappotti sono però uguali a livello di struttura e di efficacia. L’introduzione del Superbonus 110%, nell’ambito del quale i cappotti rappresentano interventi trainanti, ne ha aumentato esponenzialmente la richiesta e con essa sono aumentate anche le ditte improvvisate. Molti lavori sono dunque stati conclusi frettolosamente senza fare le dovute verifiche sull’adeguatezza dei materiali rispetto alla situazione specifica e alla loro compatibilità reciproca. Due priorità che sono invece proprie del sistema ETICS (External Thermal Insulation Composite System), che certifica l’alta qualità del cappotto realizzato per l’isolamento termico esterno dell’edificio.

Un sistema a cappotto certificato è costituito da 4 strati:

  • fissaggio, tramite collanti ed eventuali tasselli
  • isolamento termico, composto da materiali isolanti naturali o artificiali, come polistirene espanso sinterizzato (EPS), polistirene estruso (XPS), poliuretano, lana di roccia, aerogel o fibre di legno
  • intonaco di base, con rete di rinforzo
  • finitura, per la protezione dell’intonaco e la resa estetica

Soltanto un cappotto del giusto spessore, con tutti gli strati al posto corretto e steso in modo uniforme può garantire isolamento termico, durabilità e, non da ultimo, assenza di infiltrazioni che favoriscono l’umidità.

 

Cappotto termico e umidità

Tra i principali nemici del comfort abitativo c’è senza dubbio l’eccessiva umidità, che appesantisce l’aria, bagna i vestiti, aumenta il fastidio derivante da temperature troppo basse o troppo alte, genera muffe e macchie sulle pareti, rovina gli arredi e aggrava le patologie respiratorie. Insomma, sarebbe ideale imparare a tenerla sotto controllo, soprattutto se la casa si trova in una zona particolarmente umida o è conformata in un modo tale da favorirla.

Il cappotto termico è una delle soluzioni migliori per combatterla, perché interviene direttamente sull’involucro edilizio isolando l’interno dall’esterno ed eliminando le principali cause dell’umidità in casa: infiltrazioni e condensa. Il cappotto evita o per lo meno ostacola in modo decisivo la comparsa dei cosiddetti ponti termici, cioè punti della casa in cui si intensificano gli scambi tra interno ed esterno e dunque la dispersione di aria calda o fredda a seconda delle stagioni. I ponti termici sono anche responsabili delle suddette infiltrazioni, che a loro volta favoriscono la formazione di condensa e dunque l’aumento dell’umidità in casa.

Nel caso in cui l’umidità avesse già provocato macchie sui muri o l’insorgere di muffa in alcune stanze, bisognerà innanzitutto ripulire le aree interessate. Isolare termicamente l’edificio potrebbe infatti non bastare a eliminare un problema già persistente senza prendere ulteriori misure. Non è però reale la correlazione che qualcuno sostiene di riscontrare tra l’installazione del cappotto termico e l’insorgere di macchie di umidità.

 

Perché il cappotto favorirebbe l’umidità?

Le uniche situazioni in cui, nonostante un cappotto termico ben realizzato, potrebbe comparire umidità si verificano nel caso in cui ci si trovi in un’area molto umida, si produca molto vapore in casa senza arieggiare gli ambienti o senza deumidificarli, si possiedano infissi obsoleti, un tetto non isolato correttamente o si verifichino perdite d’acqua dalle tubature. Altrimenti, è probabile che il cappotto non sia posato in maniera ottimale o non siano stati eliminati i ponti termici. Un sistema a cappotto installato sul prospetto deve essere assolutamente integrato da adeguato isolamento, ad esempio, delle spallette delle finestre.

Il mancato ricambio d’aria, che spesso si imputa al cappotto, non dipende invece in alcun modo dalla sua realizzazione. Isolare termicamente non significa infatti impedire il ricambio d’aria, i muri non traspirano: l’eccesso di umidità e/o condensa, dipende quindi dalla mancata o cattiva areazione dei locali interni da parte dell’utente.

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